L’aria che respiriamo ha importanti conseguenze per la nostra salute. Secondo l’ultimo rapporto redatto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), nel 2019 l’inquinamento dell’aria è stato responsabile di 364mila decessi prematuri in Europa, di cui 32mila solo in Italia. I dati raccontano di una situazione in lento miglioramento, ma la strada da percorrere è ancora lunga.
Come tutte le città che si trovano nel bacino padano, Bergamo è soggetta a particolari condizioni meteorologiche e geografiche che favoriscono la formazione e l’accumulo di inquinanti nell’aria, rendendo necessarie particolari attenzioni.

Dai dati INEMAR emerge che il macrosettore che più influisce sulla qualità dell’aria è il trasporto su strada (con particolare riferimento ai veicoli diesel), responsabile del 46% delle emissioni. A seguire, tra i principali responsabili dell’alto livello di inquinamento si trovano stufe e camini alimentati a legna o pellet, l’attività industriale e l’agricoltura intensiva.

I giorni di superamento del limite

Negli ultimi quindici anni la situazione è migliorata grazie alle innovazioni tecnologiche nei settori dei trasporti e del riscaldamento e alle limitazioni sull’uso dei veicoli diesel e delle stufe a legna e pellet, ma molto resta ancora da fare – a tutti i livelli istituzionali – per rientrare nei limiti fissati dall’Unione Europea a tutela della salute pubblica.

È evidente la tendenza di diminuzione del numero giorni di sforamento dei limiti di concentrazione giornalieri di PM10. L’Unione Europea chiede infatti di non superare per più di 35 giorni all’anno il valore di 50 μg/mc. Nel caso di Bergamo, si passa dai 100 giorni di sforamento annui di una quindicina di anni fa (ben 127 giorni nel 2004) ai 35 giorni nel 2022. La media quinquennale dei giorni di sforamento passa da 73 giorni/anno del 2013 ai 36 del 2022, con una riduzione del 50%. Nell’anno appena concluso sono stati 14 i giorni di sforamento nella stagione invernale di Bergamo, 21 giorni in tutto il 2023, il dato più basso mai registrato. Il problema delle PM10 e più in generale della qualità dell’aria è molto più marcato nel periodo invernale. L’anno 2024, invece, sotto l’aspetto della qualità dell’aria è iniziato con un’inversione di tendenza, facendo registrare gli stessi giorni di sforamento di tutto il 2023 nei primi 40 giorni dell’anno.

Una tendenza di miglioramento si evidenzia anche per gli altri principali indicatori che danno conto della qualità dell’aria. Per quanto riguarda il PM2.5, un particolato dal diametro ancora più piccolo rispetto al PM10, nel corso del 2023 la media annua registrata presso la centralina di via Meucci si è attestata sul valore di 19,86 microgrammi per metro cubo d’aria: il 2023 è stato il sesto anno consecutivo al di sotto dell’obiettivo-limite dei 25 microgrammi per metro cubo d’aria; sino al 2012, invece, Bergamo superava stabilmente quota 25.

Ancor più marcata è la riduzione della concentrazioni degli ossidi di azoto (NOx), altri agenti inquinanti. Sia la centralina di via Meucci sia quella di via Garibaldi si mantengono ormai da diversi anni al di sotto del limite (inteso come media annua) di 40 microgrammi per metro cubo d’aria. Più precisamente, nel 2023 la centralina di via Garibaldi – quella che tradizionalmente mostra i dati peggiori – ha fatto segnare una concentrazione di 37,07 microgrammi per metro cubo d’aria: nella prima decade degli anni Duemila era frequente una media annua ben superiore ai 50 microgrammi, nel 1995 si toccarono addirittura i 90,57 microgrammi. La centralina di via Meucci segnala valori mediamente più bassi: lì la media annua resta sotto quota 40 ininterrottamente dal 2015.

Cosa fa il Comune di Bergamo?

Le politiche di mobilità, l’espansione della rete del teleriscaldamento, gli incentivi per il rinnovo delle caldaie a gasolio, la gestione dei rifiuti ed infine le possibilità date dal PNRR su questi settori, insieme agli impegni dell’Amministrazione possono essere efficaci nei prossimi anni a ridurre ulteriormente l’inquinamento atmosferico, soprattutto se coordinate alla scala sovralocale.

Sui trasporti pubblici, Bergamo è stata tra le prime città a portare avanti l’acquisto di autobus elettrici in Italia. Quest’anno sono previsti ulteriori veicoli elettrici e procedono spediti in nuovi progetti infrastrutturali quali la Teb2 verso la Valle Brembana (tramvia), EBrt Bergamo/Dalmine/Verdello (bus elettrici) e i potenziamenti delle tratte ferroviarie.

In merito all’elettrificazione del trasporto privato, sono in corso di installazione 32 postazioni di ricarica doppie che si aggiungono alle 32 già esistenti, che sommate alle colonnine nei parcheggi in struttura portano il totale a superare abbondantemente le previsioni nazionali di uno stallo di ricarica ogni mille abitanti.

Quanto alle zone a traffico limitato, il Comune ha lavorato in modo significativo per estenderle in termini di superficie (centro piacentiniano) e di durata (progetto su Città Alta e diverse ZTL scolastiche istituite in questi anni). Il progetto della Città a 30km/h, avviato da tempo dal Comune di Bergamo, ha valenza di salute dell’aria e non solo di sicurezza stradale, perché riduce le emissioni inquinanti.

A tutto questo si aggiungono gli investimenti sulla mobilità ciclabile (piste e corsie ciclabili), la creazione del portale bergamoinbicicletta.it, i nuovi rinnovati servizi di sharing (La BiGi, i monopattini, gli scooter elettrici, il car sharing), la nuova segnaletica ciclabile.

Anche sul fronte teleriscaldamento il Comune non è rimasto fermo: l’espansione della rete va avanti e sono iniziati i lavori per il collegamento con il termovalorizzatore di Dalmine, di cui oggi non viene sostanzialmente riutilizzato il calore prodotto. Una tubatura di 5 chilometri permetterà di allacciare migliaia di appartamenti a Bergamo e spegnere migliaia di caldaie.

Inoltre, negli ultimi anni il Comune di Bergamo ha incrementato e rafforzato il proprio patrimonio di verde pubblico, aumentando le piantumazioni e privilegiando la scelta di essenze arboree note per la propensione a vivere in ambiente urbano e migliorare la qualità dell’aria assorbendo smog e inquinati atmosferici. Sono 2.665.000 i mq di verde urbano oggetto di gestione nella città di Bergamo, 22 mq in media per ogni cittadino, con una presenza di oltre 27.800 alberi totali (il censimento è ancora in corso e sono previsti 40.000 esemplari a completamento), di cui Angiosperme arboree 87,5%, Gimnosperme arboree e Ginkgo 12,5%. Sono 186 le specie arboree presenti, di cui 47% autoctone e 53% alloctone (tra cui quelle tipiche dei parchi storici).

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