I dati sotto riportati offrono uno sguardo dettagliato sull’andamento della sicurezza stradale nel corso dell’anno 2023, fornendo preziose informazioni per futuri interventi e miglioramenti nella gestione del traffico e della sicurezza su strada.

Complessivamente, le violazioni accertate nel 2023 sono state 163.029 (di cui 98.183 elettroniche), mentre sono 474 i veicoli fermati e sequestrati. Il dato si mantiene sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, tornando a livelli paragonabili a quelli del periodo pre pandemia e registrando una leggera flessione rispetto ai dati del 2019 (-1,54%)

La totale ripresa delle attività dopo il periodo di lockdown e della pandemia ha visto aumentare il numero di incidenti stradali rilevati rispetto al 2020 e al 2021, restando comunque sotto quelli riscontrati nel 2018 e nel 2019. Nel complesso, gli incidenti stradali sono stati 1.695. Di questi, 825 hanno riportato feriti mentre solo 4 sono risultati mortali.
Il Comune di Bergamo ha realizzato la seguente mappa interattiva dove viene riportato lo storico degli incidenti degli ultimi anni, nelle varie vie in cui sono avvenuti (sono quindi esclusi gli incidenti che non hanno una geolocalizzazione precisa).

Se poniamo il focus su due incroci storicamente pericolosi, quello di Borgo Palazzo sotto il cavalcavia della superstrada e quello di via San Giorgio, si nota come alcuni interventi di messa in sicurezza del transito pedonale possano risultare decisivi. Per quanto riguarda Borgo Palazzo con l’intervento del 2017, si è passati da una media di 22 persone coinvolte all’anno (di cui 6 feriti) a 11 persone (di cui 2 feriti), ottenendo una riduzione del 50% delle persone coinvolte in incidenti.

Su via San Giorgio, invece, dopo l’intervento del 2020 si passa da una media di 46 persone coinvolte (di cui 12 feriti) a una media di 3 persone all’anno (di cui 2 feriti): in sostanza un azzeramento degli incidenti.

Per garantire ancora più sicurezza e agevolare il lavoro della Polizia Stradale, il Comune di Bergamo è impegnato nella realizzazione del sistema di lettura delle targhe: sono state posizionate telecamere sui 10 portali presenti agli ingressi della città, che permettono di registrare tutti i veicoli in entrata e uscita con trasmissione dei dati direttamente alla Questura di Bergamo dando la possibilità alla polizia locale di ricevere alert su specifici tablet per veicoli senza revisione, assicurazione, provento furto, e classi ecologiche incrementando così i controlli e la sicurezza stradale.

Educazione stradale a scuola

Le buone pratiche di circolazione e il rispetto del Codice della strada cominciano dall’educazione civica. Per sviluppare questo aspetto, la Polizia Locale di Bergamo ha creato l’Ufficio Educazione Stradale che gestisce i rapporti con le scuole cittadine e organizza interventi di sensibilizzazione dedicati a tutte le fasce di età.
Proseguono anche le iniziative sostenute dalla Polizia Locale per diffondere una cultura della legalità e far conoscere a bambini e ragazzi il ruolo degli agenti e le diverse funzioni del corpo di Polizia. Tra queste, il progetto A scuola di cittadinanza, nato con l’obiettivo di far conoscere alle scuole primarie l’istituzione Comune, offre ai ragazzi la possibilità di visitare gli uffici, i locali e gli strumenti della Polizia Locale e permette di introdurre i compiti degli agenti e le principali regole del Codice della strada.
Completa l’offerta l’iniziativa Vivi Bici, che aiuta i bambini a muoversi in un contesto cittadino soggetto ad intenso traffico stradale. Promosso dall’Educazione Stradale della Polizia di Bergamo, il progetto ha l’obiettivo di responsabilizzare i bambini, favorendo buone pratiche e sostenendo una cultura della mobilità sostenibile.

Campagne sui velocipedi e monopattini

Nel contesto della promozione della sicurezza stradale, sono state avviate diverse iniziative mirate a educare i cittadini sull’importanza del corretto utilizzo dei mezzi a due ruote. Attraverso una campagna informativa completa, che comprende video educativi, stencil, affissioni pubbliche e un coinvolgimento attivo sui social media, si è cercato di sensibilizzare i conducenti di biciclette e monopattini sulle norme di comportamento da seguire.

Parallelamente, sono state emanate ordinanze mirate a contrastare il mancato rispetto delle regole del codice della strada da parte dei conducenti di mezzi a due ruote. Queste ordinanze rappresentano un passo importante nella tutela della sicurezza stradale, poiché puniscono chi mette a rischio la propria vita e quella degli altri utenti della strada per l’inosservanza delle norme.

In aggiunta, è stata introdotta la previsione del sequestro del mezzo in caso di gravi violazioni delle norme del codice della strada da parte dei conducenti di biciclette e monopattini. Questa misura mira a fornire una risposta più incisiva contro chi continua a mettere in pericolo la sicurezza pubblica attraverso comportamenti irresponsabili sulla strada. Queste azioni combinano l’educazione e la deterrenza per promuovere uno spirito di responsabilità e sicurezza tra i conducenti di mezzi a due ruote, contribuendo così a rendere le strade di Bergamo più sicure per tutti.

La sicurezza delle due ruote e dei pedoni

Nell’ambito del lavoro di sensibilizzazione ed educazione stradale sul corretto uso dei monopattini, il Comune ha avviato un monitoraggio degli incidenti che hanno coinvolto questi mezzi. L’andamento dei sinistri con monopattini elettrici ha visto una crescita più marcata – legata anche alla crescita della diffusione e dell’utilizzo – e poi una stabilizzazione: si è passati dai 46 incidenti del 2021 ai 63 del 2022, seguiti in maniera quasi lineare dai 68 incidenti del 2023. Cambia però la modalità, ora contraddistinta da un incremento dell’incidenza dei sinistri tra monopattini e altri veicoli: gli eventi di questo tipo salgono dai 24 del 2021 ai 41 del 2022 e infine ai 50 del 2023; le altre dinamiche, con numeri più ridotti, riguardano incidenti che non coinvolgono altri mezzi o che coinvolgono pedoni.

Guardando agli altri “cittadini” della strada, negli ultimi tre anni si sono mantenuti stabili gli incidenti che hanno coinvolto ciclisti (213 sia nel 2021 sia nel 2022, 226 nel 2023), mentre hanno evidenziato una maggiore oscillazione quelli ai danni di pedoni: gli investimenti totali segnalano un aumento più marcato tra 2021 e 2022 (da 78 a 107), cui fa seguito una minima flessione nel 2023 (104 incidenti). Disaggregando i dati, così da cogliere più nel dettaglio le dinamiche, emerge nell’ultimo anno una significativa contrazione dei pedoni investiti da auto private, che scendono dagli 81 del 2022 ai 65 del 2023 (-19,8%), pur rimanendo al di sopra dei livelli del 2021 (51 investimenti).

Bergamo Città 30 km/h

Il progetto “Bergamo Città Zona 30”, a cui Bergamo lavora dalla fine del 2020, prevede che circa l’80 per cento delle strade urbane, cioè tutte quelle di quartiere, vengano incluse in una grande zona a velocità regolata, per migliorare non solo la sicurezza stradale, ma anche per ridurre le emissioni derivanti dal traffico veicolare nelle aree residenziali.L’esempio è quello di Grenoble, una metropoli “attenuata”, dove si viaggia a 30km/h. L’idea – in definitiva – è invertire la logica del codice della strada, considerando i 30 all’ora come regola e i 50 un’eccezione, non per contrastare l’uso dell’auto, ma l’uso improprio dell’auto.

La moderazione della velocità a scala urbana è riconosciuta a livello europeo come una strategia efficace per ridurre l’incidentalità e per migliorare la sicurezza per pedoni e ciclisti e una scelta necessaria soprattutto nei contesti come Bergamo, dove l’esiguità della sezione stradale impedisce talvolta la realizzazione di percorsi separati tra i diversi mezzi. L’obiettivo principale è perseguire le condizioni di pacifica convivenza tra i diversi mezzi di trasporto, dando priorità e prevalenza alla mobilità dolce.

Molte città in Europa hanno già scelto i 30 km/h, o i 20 mph nel caso di Londra, che, ad esempio, ha ottenuto -25% collisioni totali, -25% morti e feriti gravi, -36% collisioni con utenti vulnerabili, -63% pedoni investiti. Secondo studi scientifici, a 30 chilometri orari, nel giro di qualche tempo gli incidenti, in particolare quelli più gravi, diminuiscono di norma circa di un quarto e gli incidenti mortali quasi della metà.

Se una persona a piedi, in bicicletta o in moto viene investita da un’auto a 30 km/h, il rischio di morire è del 10%: equivale a una caduta dal primo piano. Al contrario se viene investita da un’auto a 50 km/h e oltre, il rischio di morire è superiore al 80%: equivale a precipitare dal terzo piano.

La necessità di attenuare la velocità in tante aree della città di Bergamo nasce dalla volontà di mettere in sicurezza aree ricche di “luoghi sensibili”, ovvero scuole, parchi, oratori, tutti quegli spazi urbani in cui è più frequente l’aggregazione di persone e soprattutto la presenza di bambini, famiglie, giovani, gli utenti considerati “deboli” della strada e per questo maggiormente da proteggere.


A Bergamo, sono quindi esclusi dal progetto di attenuazione della velocità i percorsi a grande scorrimento come le direttrici in entrata e uscita, oltre ovviamente alle circonvallazioni dove il limite rimarrà fisso agli attuali 90 km all’ora. Per esempio, sulle vie Camozzi, Frizzoni, Corridoni, San Bernardino e Borgo Palazzo, Broseta o Lochis resterà il limite dei 50 chilometri orari.


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