Produzione agricola e lotta allo spreco alimentare
Il Comune ha avviato il progetto “SprecoZero in Comune” ponendosi i seguenti obiettivi: entrare in relazione con la comunità comunale per favorire l’engagement e il commitment delle famiglie in relazione agli SDGs e, in particolare dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030, come enuncia il SDGs 12.3, ma anche analizzare la sensibilità, i comportamenti e le percezioni delle famiglie rispetto allo spreco alimentare e al consumo domestico, nonché l’analisi degli stili di vita con un focus particolare su alimentazioni sostenibili, sani e adeguate. In più si pone l’obiettivo di stimolare comportamenti di consumo e stili di vita consapevole, sani e sostenibili adottando diete alimentari sane, sostenibili e relative alla situazione comunale caratteristica e verificare le tipologie di alimenti e le quantità sprecate, così da procedere alla valutazione dei principali comportamenti della comunità legati al fenomeno e raffrontando i risultati dell’indagine con i dati del campione italiano e valutare l’evoluzione dei risultati.
Per questo il Comune di Bergamo che è socio dell’associazione Zerospreco (associazione di comuni italiani impegnati nel ridurre gli sprechi) ha aderito attivamente al progetto SprecoZero in COMUNE, che vede il lavoro congiunto del dipartimento di scienze e tecnologie alimentari dell’Università di Bologna e Last Minute Market, impresa sociale spin off accademico dell’Alma Mater.
Lo strumento Sprecometro, a cui il Comune di Bergamo ha aderito nel 2022, nasce dall’osservazione dello spreco alimentare a livello domestico e dai dati monitorati da Waste watcher international (5 febbraio 2023) stimano uno spreco pro-capite di 524,1 grammi alla settimana – ovvero 75 g al giorno e 27,253 Kg annui. Un dato che si accentua al Sud (+8% rispetto alla media nazionale) che comporta uno sperpero annuo di 6,48 miliardi €.
In questi ultimi anni il Comune di Bergamo ha molto lavorato per ridurre lo spreco di cibo nelle mense scolastiche: ad esempio, da dieci anni il cibo non porzionato viene fornito sette giorni su sette al servizio Esodo di Fondazione San Vincenzo, decine di teglie (100 pasti al giorno, nel 2023 si sono ridistribuiti ben 45.000 pasti non consumati nelle scuole ad enti caritatevoli del Comune di Bergamo).
Lo spreco del cibo viene ridotto anche attraverso la collaborazione con il terzo settore, l’assessorato ai servizi sociali ha tessuto contatti con la cooperativa Namasté. Il Comune di Bergamo ha inoltre costruito nel corso degli anni delle reti di buone pratiche, organizzazioni di volontariato e operative per combattere gli sprechi alimentari e valorizzare la produzione agricole locali:
- Food policy del Comune di Bergamo
- Tavolo di solidarietà alimentare
- Food pride.
Queste buone pratiche hanno consentito di raggiungere risultati notevoli nel recupero di derrate alimentari, sia parlando di materie prime sia parlando di piatti già pronti. I numeri rispetto agli anni precedenti evidenziano i risultati del coordinamento delle varie associazioni presenti e attive sul territorio comunale: il recupero dei kg di cibo salvati dallo spreco supera quota 135.000kg, facendo segnare un +18% rispetto al 2022 e arrivando a un +157% rispetto al 2019. Il focus principale è sul settore ortofrutta, dove la merce è particolarmente deperibile, dove si sono recuperati 81,6% delle derrate.