L’analisi commissionata da Palazzo Frizzoni sull’impatto economico del sistema cultura evidenzia un primato della Città in termini di offerta culturale, soggetti coinvolti e pubblico raggiunto. Dall’analisi emerge inoltre che la cultura influisce positivamente sull’economia territoriale in termini di valore aggiunto e tasso di occupazione.

Sono 467 i soggetti culturali che operano a Bergamo per rispondere alla domanda dei cittadini. Tra i soggetti che in Città promuovono attività legate alla cultura si contano 17 fondazioni, 281 imprese, 165 associazioni senza scopo di lucro e 3 fondazioni bancarie, per un totale di 1.377 addetti impiegati nel settore.


Molte attività culturali cittadine sono però gestite direttamente dal Comune di Bergamo. In particolare, Palazzo Frizzoni gestisce i due Musei Civici, la Biblioteca Civica e il Sistema Bibliotecario Urbano (8 biblioteche e 1 centro di catalogazione) e i 4 siti turistici (Cannoniera di San Giovanni, Cannoniera di San Michele, Fontana del Lantro e Torre del Gombito). Il Comune organizza inoltre una serie di eventi annuali a carattere culturale quali: il Giorno della Memoria, le Giornate del Patrimonio, il Carnevale, Santa Lucia e San Alessandro.

I numeri dell’offerta culturale

Nel 2016, l’ampia e eterogenea offerta culturale della Città di Bergamo si è dimostrata capace di attirare un totale di 991.483 persone. Numeri alla mano, è l’attività cinematografica ad attrarre più spettatori: a fronte dei 6.139 spettacoli offerti nel 2016, infatti, ad entrare nelle sale sono state 339.000 persone. Seguono direttamente i 287.000 spettatori che hanno assistito alle 852 rappresentazioni teatrali e le oltre 265.000 persone che hanno registrato ingressi per i 341 eventi totali organizzati nelle sedi museali cittadine.


Con 64 spettacoli ogni mille abitanti contro i 58 offerti di media nel resto del Paese, l’offerta culturale a Bergamo risulta dunque più alta della media nazionale. Superiore alla media italiana anche la spesa al botteghino per abitante: 56 euro anziché 26.

Per quanto riguarda i dati sulle spese generali nel settore cultura, nel 2016 ogni cittadino bergamasco ha speso in media 137,6 euro. Tra le voci che più incidono sulla spesa culturale spiccano libri e ingressi a teatro che, insieme, contano per il 51,3% del totale.

Se confrontati con i dati nazionali, a sorprendere di più è proprio la predilezione dei cittadini di Bergamo per l’offerta teatrale. I dati mostrano infatti che i bergamaschi riservano al teatro il 20,5% della spesa culturale, contro una media italiana del 7,0%. Rappresentano un costo maggiore solo i libri, che compongono il 30,8% della spesa per beni culturali.

L’impatto economico della cultura

La stima dell’impatto diretto, indiretto e indotto dei settori culturali sull’economia cittadina mostra che, a Bergamo, con la cultura si fa impresa. Ogni 1€ di valore creato nel settore della cultura in Città genera infatti 1,8€ (addizionali) di valore aggiunto nell’economia cittadine, per un valore totale di 161 milioni di euro.

La cultura contribuisce a far crescere la Città di Bergamo anche in termini occupazionali. Sempre secondo le stime, 10 occupati nel settore della cultura bergamasca sostengono ulteriori 15 occupati (addizionali) nell’economia della città, per un totale di 3.359 persone che risultano occupate grazie al settore culturale.

Di segno positivo anche il calcolo del PIL culturale generato per abitante all’interno del Comune di Bergamo: con ben 483 euro per abitante contro i 254 della media italiana, Bergamo è la chiara dimostrazione del valore generato dal settore culturale.

Il Comune di Bergamo ha giocato un ruolo fondamentale nella promozione culturale della città. Nel 2016, Palazzo Frizzoni ha investito per la cultura 10,6 milioni di euro e speso oltre 8 milioni di euro per le attività culturali (2,7 milioni per eventi, festival e servizi), il teatro (984mila euro), le biblioteche (2,1 milioni) e i musei (2,2 milioni di euro). In qualità di promotore, inoltre, il Comune di Bergamo ha elargito contributi e trasferimenti per 2,3 milioni di euro, di cui 1,1 milione destinato ai musei, 690 mila ai teatri e 490 mila per eventi, festival e altre attività culturali.

La cultura genera turismo

Investire in cultura significa anche attirare visitatori italiani e stranieri che contribuiscono direttamente alla crescita economica della città. Il confronto con gli anni passati mostra che il numero di visitatori che scelgono Bergamo per motivi culturali è in costante aumento. A fronte delle 388.557 presenze registrate nel 2014 per ragioni culturali, nel 2016 le presenze sono arrivate a 490.439, con una netta predominanza di turisti stranieri (328.181) sui visitatori italiani (162.258).

Interessante anche il dato sulla spesa media giornaliera dei turisti che arrivano in città per ragioni culturali. Con una media di 82 euro spesi dagli stranieri e 54 spesi dagli italiani, i dati mostrano chiaramente che con la cultura si genera valore, investendo sul territorio, aumentando l’occupazione e dando a tutti la possibilità di godere di un’offerta di alto livello qualitativo.

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