Come in tutte le città di medie o grandi dimensioni, anche a Bergamo il tema della sosta e della mobilità privata va inserito in un piano strategico più ampio, capace da un lato di assicurare ai cittadini un facile accesso a tutte le zone urbane e, dall’altro, di garantire la conformità con politiche di sostenibilità ambientale.
Nel tentativo di coniugare accessibilità e sostenibilità, il Comune di Bergamo ha varato il Piano della Sosta, un documento che cambia la sosta cittadina con particolare attenzione alle aree più delicate e soggette al traffico veicolare. Il Piano sostituisce l’analogo documento presentato ormai più di 20 anni fa e mai veramente attuato e ne adatta le misure ai cambiamenti che hanno segnato Bergamo negli ultimi anni.
Il traffico in città
In occasione della settimana europea della mobilità nel settembre 2016, il Comune di Bergamo e ATB Mobilità hanno presentato i risultati dell’indagine periodica su mobilità privata e sosta in città. Nello specifico, sono stati analizzati i flussi, l’origine e la destinazione del traffico, e la domanda e offerta di sosta, integrando i tradizionali rilevatori a piastra con rilevatori radar e con sistemi di acquisizione video.
Condotta su sei direttrici principali, l’analisi dei flussi di traffico 2016 mostra una generale diminuzione dei volumi rispetto agli analoghi rilievi effettuati negli anni precedenti. Se il totale dei veicoli registrati nel 2006 nelle fasce orarie 7.30-11 e 16-19.30 sulle direttrici in esame erano 344.600, infatti, i dati 2016 mostrano che, con 335.587 veicoli, il traffico è calato del 2,6%. Dal confronto emerge che la diminuzione più evidente si è registrata in Città Alta (-14,8%) e nel Centro (-8,9%). Dato in crescita per la circonvallazione e l’asse interurbano, che nel decennio 2006-16 hanno riportato un aumento del traffico pari rispettivamente a 11,6% e 20,1%, anche per la funzione che svolgono di sottrazione di traffico dal centro cittadino.
Interessante anche il dato sul coefficiente di occupazione delle auto: con 1,32 passeggeri medi per auto, nel 75% dei casi a bordo dei veicoli fermati era presente il solo conducente. Dalle interviste condotte emerge inoltre che il 70% degli intervistati svolge uno spostamento per motivi lavorativi e che il 52,2% effettua il trasferimento quotidianamente. A fronte di questi dati, l’intenzione dell’Amministrazione è chiara: l’azione di contrasto dell’utilizzo del mezzo privato deve passare attraverso la regolamentazione della sosta.
Il Piano della Sosta
Per scoraggiare l’uso di autoveicoli privati ed incentivare i cittadini a utilizzare i mezzi pubblici, Il Piano della Sosta ha previsto la rimodulazione dei circa 2.300 parcheggi a pagamento in città. Tre sono le diverse zone tariffarie – zona gialla, arancione e rossa – previste dal Piano e che corrispondono a fasce di 1€, 1,50€ e 2€ all’ora. In centro città è stato introdotto inoltre il pagamento della sosta su strisce blu anche nei giorni festivi dalle ore 9 alle 19, cosa che in Città Alta avviene da molti anni.
Con il nuovo Piano le cose cambiano anche per i residenti: la sosta sui circa 2.000 stalli a strisce gialle in città diventa a pagamento, con una differenziazione tariffaria simile a quella modulata per le strisce blu. Nella zona gialla si pagano 5€ al mese (16 cent al giorno, 60 all’anno), 7,5€ nella zona arancione (25 cent al giorno, 90 all’anno) e 10€ al mese (pari a 33 cent al giorno, 120€ all’anno) nella zona rossa. I permessi di transito per i residenti nelle zone a traffico limitato di Bergamo sono divenuti gratuiti. Non solo: la gestione è stata completamente digitalizzata nelle aree protette da telecamere, in modo da snellire le procedure.
I primi risultati
Nelle intenzioni di Palazzo Frizzoni il Piano avrebbe dovuto ridurre di circa il 15% la richiesta dei permessi di sosta. A distanza di un anno dall’entrata in vigore delle nuove tariffe, i dati mostrano che le aspettative sono state ampiamente superate.
I risultati presentati dal Comune di Bergamo ad aprile 2018 parlano di una riduzione del 45% dei pass per la sosta, passati da 6.275 a 3.506. Sono invece 787 i cittadini che hanno convertito il permesso nel contrassegno che consente il solo transito nelle zone a traffico limitato. Il risultato più evidente è stato registrato sui Colli: con 552 permessi contro i 1.593 dell’anno precedente, il calo delle richieste arriva al 76%.
ATB Mobilità utilizza gli introiti dall’attuazione completa del Piano per investimenti su mobilità sostenibile, mobilità privata e trasporto pubblico. Con la differenziazione tariffaria sarà dunque possibile avere più risorse da investire in sistemi di info-mobilità, nuove postazioni del bike sharing, telecamere di protezione delle ZTL, messa in sicurezza di incroci pericolosi, segnaletica stradale e ciclabile. Misure, queste, che contribuiscono all’obiettivo di Palazzo Frizzoni di garantire ai cittadini una viabilità sicura, efficiente e sostenibile.