L’Accademia Carrara riapre al pubblico

Istituita nel 1796 grazie ad un lascito del collezionista e mecenate Giacomo Carrara, l’Accademia di Belle Arti è da sempre uno dei fiori all’occhiello dell’offerta culturale a Bergamo. Dopo una lunga chiusura dovuta a lavori di ristrutturazione della sede storica della pinacoteca, l’Accademia Carrara è stata riaperta ufficialmente al pubblico nel 2015 e da allora ha registrato 300.000 visitatori. Con la promozione del Comune di Bergamo, nello stesso anno è stata istituita la Fondazione Accademia Carrara, un’istituzione privata che ha il compito di gestire un patrimonio culturale che resta pubblico.


Entrata nel pieno delle sue funzioni a febbraio 2016, la Fondazione presieduta da Giorgio Gori e diretta da Cristina Rodeschini (nomina a gennaio 2017) ha lavorato soprattutto sulle fondamenta organizzative del museo, con l’intento di fissare regole e strumenti decisivi per la sua credibilità e funzionalità futura. Allo stesso tempo, sono state costruite intense collaborazioni a livello territoriale, accademico e internazionale che hanno coinvolto altre prestigiose istituzioni culturali quali il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Museo Thyssen di Madrid.


Visitatori e opere

Nel 2018 sono state circa 53.000 le persone che hanno visitato il museo per i gli eventi espositivi organizzati, mentre gli spettatori della mostra Raffaello e l’eco del mito ospitata presso le sale della Gamec nel periodo 27 gennaio-6 maggio 2018 ha attirato da sola circa 72.000 spettatori. Molte anche le attività che hanno utilizzato gli spazi museali nel periodo estivo, dando ai cittadini l’opportunità di assistere a concerti, performance e spettacoli all’aperto.

Per quanto riguarda le opere, nel 2018 ne sono state restaurate 17, mentre 41 sono state prestate ad altre istituzioni internazionali. Il riscontro inventariale realizzato nel 2016 ha permesso inoltre di rinvenire un totale di 5.154 opere d’arte, tra cui 1.587 dipinti, 126 sculture, 2.826 disegni antichi e 315 mobili. Molte delle opere custodite dall’Accademia Carrara sono state prestate ad altre importanti istituzioni culturali in occasione di esibizioni che hanno permesso al pubblico internazionale di apprezzare il patrimonio artistico bergamasco.

L’Accademia Carrara per i giovani studenti

Fin dal suo primo anno di attività, la Fondazione Accademia Carrara ha dimostrato una particolare attenzione ai giovani: nel 2018 sono stati organizzati 152 laboratori dedicati alle scuole, 324 visite scolastiche e 10 progetti di alternanza scuola lavoro. Per studenti universitari e neolaureati con competenze storico-artistiche sono previsti invece tirocini che permettono ai ragazzi di arricchire il proprio bagaglio di competenze professionali.

A partire dal 2016, la Fondazione ha costruito relazioni con un numero crescente di Università, giungendo ad ospitare diversi tirocinanti e ad attivare 7 convenzioni (Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano, Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Torino).

Il Bilancio 2017

L’intensa attività culturale promossa dalla Fondazione premia il museo anche in termini economici. Nel 2017 il budget di Fondazione Accademia Carrara è stato di 1.998.502 di euro, contro i 1.809.548 del 2016.

Di questi, 332.503 euro rappresentano ricavi propri di gestione (vendita di biglietti, ricavi da visite guidate, card annuali, audioguide, locazione spazi e concessione servizi aggiuntivi, contributo da bookshop, organizzazione eventi), 281.569 derivano da sponsorizzazioni dirette e 120.000 da contributi da bandi. I restanti derivano dal contributo assicurato dal Comune di Bergamo nella sua funzione di promotore (650.000 euro), e da Fondatori, Co-fondatori e Partner (420.000 euro).

Il Bilancio 2017 evidenzia un avanzo di gestione di 41.164 euro, che sono destinati all’incremento del Fondo di gestione e al miglioramento costante dell’offerta artistica di un centro che, come l’Accademia Carrara, mira a rendere accessibile ad un numero sempre più grande di visitatori un patrimonio di immenso valore culturale.

GAMeC

Inaugurata nel 1991 per volontà del Comune di Bergamo, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea è uno spazio poliedrico dove, oltre a conservare e valorizzare il patrimonio artistico della città relativo al Novecento e alla contemporaneità, si realizzano con continuità mostre temporanee e attività educative per le diverse fasce di pubblico. Dal 2000 il museo opera attraverso l’Associazione per la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, che ha quali soci fondatori il Comune di Bergamo e TenarisDalmine e come soci sostenitori la Fondazione Banca Popolare di Bergamo, Bonaldi Motori e Carvico S.p.A.

Nel 2017 la GAMeC ha registrato 42.888 visitatori. Nel 2018 tale quota è stata superata dalla sola attività del secondo semestre (45.993 visitatori), mentre nella prima parte dell’anno le sale della Galleria hanno ospitato la mostra Raffaello e l’Eco del Mito, prodotta dall’Accademia Carrara con la collaborazione della GAMeC per la parte dedicata all’eredità di Raffaello nella contemporaneità. Considerando anche i visitatori della mostra di Raffaello le persone che hanno visitato la GAMeC nel 2018 sono state 117.993. Dal 2015 al 2018 i visitatori sono stati 269.664.
 

Dal 2018 la GAMeC opera anche all’interno del Palazzo della Ragione. Il Comune di Bergamo, in virtù di una convenzione stipulata all’inizio dell’anno, ha infatti concesso alla Galleria l’utilizzo della Sala delle Capriate durante i mesi estivi. La mostra dedicata all’artista americano Gary Kuehn è stata visitata da 20.727 persone.

Nel 2017 il totale dei proventi dell’esercizio della GAMeC è stato di 1.178.442 euro. 371.800 è quanto erogato dal Comune di Bergamo per il funzionamento generale della Galleria. Il restante è il risultato della somma dei proventi di gestione (230.548), contributi e sponsorizzazioni di privati (473.870) e altre entrate.

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